Cicerone: Sulla scia delle più celebri opere di fantascienza umoristica…
Sulla scia delle più celebri opere di fantascienza umoristica, il libro segue le gesta di Cicerone, per gli amici Ciccio, gatto geneticamente potenziato, che si racconta a una ideale platea felina. Un espediente che rende più simpatico il rovesciamento parodistico della realtà operato nel romanzo: dai grandi topoi della fantascienza più classica ai problemi più peculiari della nostra attualità, tutto finisce per essere visto, analizzato e fatto a pezzi dal felino protagonista.
Seguendo le disavventure di Cicerone, Myrina Cacace, giovane saltimbanco stellare dal difficile rapporto con l’altro sesso, Ben XXIII, buffo erede di un impero religioso scaduto, e tutti gli altri personaggi che si avvicendano, il lettore si trova catapultato nel lontano futuro dell’Era Spaziale, tra rapporti inter-specie, alieni puzzolenti, felini intelligenti, pianeti fantastici, e così via.
Mentre la giovane coprotagonista salta da un’avventura all’altra in cerca di una stabilità interiore, Cicerone non cerca altro che la stabilità di una lettiera e del buon cibo… Il punto di vista del gatto, dalla parlantina ricca di ironia (mi ricorda un po’ il gatto Salem della serie Sabrina… chi è uscito vivo dagli anni Novanta sa di cosa sto parlando!), accompagna ogni disavventura, fornendo quasi un sottotitolo scanzonato all’intera storia e insieme spunti di riflessione distaccata sui problemi che affliggono l’umanità.
Godibilissimo, piacevole da leggere e divertentissimo, risulta particolarmente curato sotto il profilo stilistico e linguistico, mentre caratteri, intreccio e ambientazione si presentano accennati quanto basta a una storia che è votata fondamentalmente a far divertire, senza far prestare troppa attenzione a quel che vi accade. Per questo motivo mi sembra anche particolarmente indicato a un vasto pubblico non specializzato, da quello giovanissimo ai non amanti del genere fantascientifico. D’altra parte, la trama si rivela fin troppo esile, giusto un’accozzaglia di disavventure assurde senza alcuna precisa direzione; un po’ più di sostanza non avrebbe guastato.
http://www.lastambergadeilettori.com/2015/09/cicerone-memorie-di-un-gatto.html?m=1